Angela Albarano / Ideatrice e Direttrice Artistica Libro Aperto Festival

Esigenza, desiderio, visione: un Festival con radici nel passato e sguardo sul futuro

Costruire qualcosa da consegnare ai giovani, gli adulti di domani.
Farlo a partire dal mio territorio - quello in cui sono cresciuta, che mi ha nutrita ed in cui ho deciso di scommettere - con l’obiettivo di superare sempre più confini (geografici e non).
A partire dal gradino più importante della nostra “catena culturale”: quello fondato sul linguaggio, i libri e la lettura.

Il mezzo migliore per esprimere questa esigenza è una festa collettiva, una comunità che si unisce, idealmente, attorno al fuoco della cultura alimentandolo con presenza, domande, partecipazione, interrogativi e appartenenza.
In questo senso il cuore delle iniziative della nostra Associazione è rappresentato da un festival giocoso, interattivo, aperto a tutte e tutti, che abbraccia differenti fasce d’età, realtà socioeconomiche ed esigenze, per parlare a tutte le famiglie e a tutti i soggetti legati al mondo della scuola e dell’istruzione, colonna portante primaria di ogni società desiderosa di evolversi e migliorare.

Ho avuto modo di apprendere molto in questi quasi tre anni di attività:

  • dagli occhi curiosi e vispi dei bambini;
  • alle domande scomode e profonde dei giovani adulti;
  • dal sacrificio di reti famigliari che non si limitano ad accompagnare i più piccoli alla manifestazione ma che partecipano attivamente, ritagliando momenti preziosi tra le fatiche del quotidiano;
  • fino all’emozione e all’entusiasmo di autori e artisti che nella dimensione di Libro Aperto hanno l’opportunità non solo di incontrare il pubblico ma di unirsi ad esso, diventando, per tre giorni, parte di una collettività armoniosa in uno scambio di emozioni e suggestioni che non si esaurisce nel tempo ma che, anzi, dura 365 giorni.

Lo sguardo sulla provincia - da sempre attraente e respingente allo stesso tempo - si espande attraverso la manifestazione. Luoghi come parchi, giardini, sale comunali, biblioteche e spazi multimediali diventano per tre giorni un’estensione della scuola, della casa, del dopolavoro, del salotto dei nonni, delle ludoteche: si abbattono gli spazi geografici per dare vita, insieme, ad un safe place da scoprire per la prima volta o in cui ritornare, per saziare un desiderio concreto.

Secondo i dati pubblicati il 18 maggio di quest’anno dall’Istituto Nazionale di Statistica - prendendo il 2022 come anno di riferimento - la quota maggiore di lettori e lettrici si osserva tra i giovani fino ai 24 anni, con punte più elevate nella fascia di età tra gli 11 e i 14 anni. Allo stesso tempo, però, solo il 6,4% del totale risulta lettore forte, con almeno 12 libri letti nell’ultimo anno.

Perché dovremmo partire dall’analisi di questi dati?
Perché siamo chiamati a rispondere con forza, oggi più che mai, ad un’esigenza reale della nostra società.

Osserviamo quotidianamente:

  • bambini, ragazzi e giovani adulti che “masticano” letture e volumi: per osmosi famigliare, per spinta scolastica, per indole innata;
  • e dall’altro lato, chi è digiuno, non solo di letture bensì di stimoli, strumenti e reti sociali.

A questo si uniscono:

  • dirigenti scolastici, docenti, genitori, zii e nonni - desiderosi di trovare spazi culturali aperti, accoglienti, qualitativamente validi, magari gratuiti.
    Ed è da qui che dobbiamo (ri)partire.

Perché la comunità degli adulti - formata da lavoratori, imprenditori, formatori, docenti, genitori o semplici cittadini - ha un ruolo ed una responsabilità ben precisa a cui assolvere:
contribuire attivamente e non passivamente alle esigenze non solo educative ma anche formative delle future generazioni.

Per tracciare quella che oggi può essere una rotta, un faro, un segnale, e che domani evolverà - ne sono certa - in un patrimonio di buone pratiche per grandi e piccini da custodire, arricchire e tramandare.



Angela Albarano
Direttrice Artistica Libro Aperto Festival

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